La Rosuvastatina regola in modo dose-dipendente il metabolismo HDL nei soggetti con sindrome metabolica


La bassa concentrazione plasmatica del colesterolo HDL è un fattore di rischio per la malattia cardiovascolare ed è una caratteristica della sindrome metabolica.

La Rosuvastatina ( Crestor ) ha mostrato di aumentare il colesterolo HDL.

Uno studio, compiuto da Ricercatori dell’University of Western Australia, si è posto l’obiettivo di delucidare i meccanismi alla base dell’aumento del colesterolo HDL durante trattamento con la Rosuvastatina.

Allo studio, in crossover con periodi di trattamento di 5 settimane e 2 settimane di wash-out tra ciascun periodo, hanno preso parte 12 uomini con sindrome metabolica.
I pazienti sono stati trattati con placebo, Rosuvastatina 10mg/die o Rosuvastatina 40 mg/die.

Rispetto al placebo è stato osservato un significativo aumento dose-dipendente del colesterolo HDL, della dimensione delle particelle HDL e della concentrazione plasmatica delle particelle LpA-I.

L’aumento della concentrazione LpA-I era associato a significative riduzioni dose-dipendente della concentrazione dei trigliceridi e della velocità del catabolismo, con nessun cambiamento nella velocità di produzione di LpA-I.

E’ stata osservata una significativa riduzione, dose-dipendente, nella velocità del catabolismo di LpA-I:A-II, con concomitante riduzione nella velocità di produzione LpA-I:A-II, e nessun cambiamento nella concentrazione di LpA-I:A-II.

Dallo studio è emerso che nella sindrome metabolica, la Rosuvastatina aumenta in modo dose-dipendente, il colesterolo HDL e le concentrazioni di LpA-I.
Questo potrebbe correlare la riduzione dei trigliceridi plasmatici con il rimodellamento delle particelle HDL e la riduzione del catabolismo di LpA-I.
L’aumento del colesterolo HDL nella sindrome metabolica ha favorevoli implicazioni nella riduzione del rischio cardiovascolare. ( Xagena_2007 )

Ooi EM et al, J Clin Endocrinol Metab 2007; Epub ahead of print



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XagenaFarmaci_2007