Diabete mellito di tipo 2: rischio di fratture con l’uso dei glitazoni
I glitazoni, anche noti tiazolidinedioni, appaiono essere associati ad un aumentato rischio di fratture.
Questi farmaci appaiono essere impiegati soprattutto nelle condizioni cliniche, caratterizzate da resistenza all’insulina.
Recenti studi hanno indicato che i due tiazolidinedioni attualmente in commercio, Pioglitazone ( Actos ) e Rosigliatazone ( Avandia ), possono causare effetti sfavorevoli sull’osso, rallentando la formazione ossea ed accelerando la perdita ossea.
Ricercatori dell’Ospedale Universitario di Basilea in Svizzera, hanno studiato 1.020 pazienti con diabete mellito, che avevano sofferto di fratture tra il 1994 ed il 2005.
E’ stato osservato che i soggetti che stavano assumendo Rosiglitazone e Pioglitazone presentavano in media un rischio ( odds ) 2 o 3 volte maggiore di fratture all’anca e di altre fratture non-spinali, rispetto a coloro che non assumevano questi farmaci.
Gli odds per la frattura erano aumentati tra i pazienti che assumevano i farmaci per circa 12-18 mesi, ed il rischio era più alto per coloro che erano in trattamento da 2 o più anni.
Questa analisi ha fornito ulteriore evidenza di una possibile associazione tra l’impiego nel lungo periodo dei tiazolidinedioni e le fratture, particolarmente dell’anca e del polso, nei pazienti con diabete mellito.
Questo effetto non è stato riscontrato con altri farmaci antidiabetici in questa popolazione. ( Xagena_2008 )
Fonte: Archives of Internal Medicine, 2008
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XagenaFarmaci_2008